venerdì 27 febbraio 2015

L'infinito ha la forma di una crocca?

 
Insomma capisci alla fine cos'è successo?

Sì, sì, ho capito perfettamente!

Ah, sì? Allora spiegamelo!

Ok, allora... allora... dunque... sì... tu a che ti riferisci, esattamente?

Sei un ratto, c'è poco da fare! Parlo delle crocche... le nostre crocche!

Ah, sì! No... no, no, non ho capito a che ti riferisci!

Ma al nuovo nascondiglio, no?

Nascondiglio?

Sì!

Delle crocche?

Giuro che sei esaperante!

Sì, ma scusa, che t'importa dove son le crocche, tanto ce ne danno in abbondanza quando abbiamo fame!

Oh, Ratto! Non capisci che con il mio fiuto e la tua dote spettacolare di aprire le ante potremmo spingerci oltre l'infinito?

E oltre...

Oltre... l'infinito!

E oltre!

Ok, VERSO l'infinito... e oltre!

L'infinito ha la forma di una crocca... OLTRE che di infinito???

Ma ti pare che l'infinito abbia la forma di una crocca? Semmai di TANTE crocche!

E quindi?

Quindi la nostra unica missione sarà aspettare!

Aspettare! Tutto qua! Mi sembra un po' pochino!

Sì, dobbiamo solo aspettare che mammina si sgami da sola, apra il nuovo nascondiglio e ci mostri dove è contenuto il bottino che noi astutamente di notte ruberemo!

Troppa fatica!

E' troppa fatica aspettare?

No, troppa fatica pensare a tutti questi piani diabolici per avere ciò che abbiamo già!

Ratto, ma che razza di gatto sei?

Sssssono un gattino, il più carino, il più dolciotto e paperotto!

Stupido ratto!

martedì 17 febbraio 2015

The cat is on the table

Che vuol dire "i gatti bravi e belli non salgono sul tavolo"?
Forse io non sono brava e bella?
Eh?
Forse io non sono una gatta?
Eh?
O semplicemente che non sono sul tavolo?


E poi che vuol dire "i gatti dolci e panzarotti non si stendono sui documenti di papino"?
Io forse non sono dolce e panzarotta?
Eh? 
Tu sei papino?
Eh?
Possono mai essere documenti così importanti?


E che vuol dire "ora mammina ti mette nella tua cuccetta"?
Perché qui non sto bene?
Papino si è arrabbiato?
Qualcuno mi ha detto NO?
I documenti si stanno lamentando?


Non mi sembra!
Non mi sembra che qualcuno stia opponendo resistenza! Non mi sembra di non essere brava, bella, dolce e panzarotta! Io penso solo che tu sei gelosa e che anche tu vorresti stare qui dove sono io! Perché io sono un gattino e oggi è la mia festa e mai come in questo momento ti piacerebbe non essere la mia mammina! Ammettilo!

martedì 10 febbraio 2015

Pensieri e Parole

Bene, concludiamo questa intervista con le ultime tre domande.
La prima: in quale momento della sua infanzia si è sentita maggiormente burlona?

(non so perché mi sto sottoponendo a tutto ciò) Burlona? Ma che domanda è? Comunque, probabilmente avevo due mesi e giocavo con una pallina rimbalzina nel vecchio corridoio di casa - la mia nuova casa - eh, niente, probabilmente "burlone" è stato chi è riuscito a beccare la mia espressione giocosa! Io non sono burlona, io sono un gatto elegante!


La seconda domanda: in quale momento della sua vita può affermare con orgogliosa felinità di essere stata una meritevole cacciatrice?

(ma che domanda è?) Io, ok, oggi è un giorno particolare quindi sarò breve. Io sono un gatto. E questo dovrebbe farle intendere quanto la mia felinità abbia di fatto reso me sempre un'abile cacciatrice! Per rispondere alla sua domanda, comunque, ci sono alcuni momenti in cui qualcuno torna sempre ad immortalarmi nell'immediato attimo precedente un mio attacco - alla pallina rimbalzina. E nella quiete prima della tempesta io mi sento orgogliosa!


L'ultima domanda: quando si è sentita davvero una gran gnocca?

(io mo a questa la prendo e la mando a... quel paese) Io, ehm... mi ci sento sempre! Comunque credo che mio papino sia stato abbastanza bravo un giorno a scattarmi una foto nel periodo in cui ancora non sapevo di che colore sarebbero diventati i miei occhi e guardandomi con amore mi ha immortalata!


Vedo che mi ha mostrato delle vecchie foto... come mai?

(questa è una quarta domanda) Io... ehm... beh, mi piace festeggiare tuffandomi nei vecchi ricordi!

Oh, beh allora la lascio, la ringrazio per il tempo che mi ha concesso e ancora buon compleanno!

Sì, sì... grazie, grazie!


(adoro immaginarmi una gran Diva del cinema alla sua ennesima intervista! Ehehehehe buon compleanno a me!)

venerdì 6 febbraio 2015

Furia e Lavatrice

No, basta! Non ce la faccio più!

A far cosa?

No... non ce la faccio più a sentirla!

Chi?

Mammina!

Beh? Che dice?

Continua a chiamarmi Furia Buia! E' fuori di testa! Chi cavolo è Furia Buia?

Sarai tu, no?!?

Io sono Miu! E non farmi arrabbiare, Ratto! Questa è Furia Buia... l'ha vista in un film!




Ti somiglia, sai?
E ti lamenti che ti chiami Furia Buia! Io cosa dovrei dire, scusa!

In che senso?

Hai sentito come chiama me, invece?

Come ti chiama... Ratto forse?

Gne, gne... no!
Mi chiama Lavatrice!

Cosa c'entra la lavatrice?!?

Non l'hai capito?
"Orsetta Lavatrice".... Lavatrice! Questa!




Siamo messe male...

Peggio!

E' fuori!

Di più!

Da rinchiudere!

Assolutamente!

domenica 1 febbraio 2015

Cafè Littéraire col piatto che scotta

Attraverso le fotografie che scatta ella riesce a scorgere particolari che non si notano nella realtà.
(Isabel Allende)

I'm Feline good su Pinterest

Tra le altre cose, ciò che più d'ogni altra riesce ad intrappolare la mente è uno sguardo.
Non solo uno sguardo il senso stretto, ma quell'occhio curioso che capisce e carpisce chi ha di fronte e restituisce quel che serve affinché l'altro s'innamori.
La donna e i suoi occhi. Un gatto e il suo fascino.
Li si può affiancare per quanto belli; li si può interscambiare per quanto veri.
Così un gatto e i suoi occhi, una donna e il suo fascino...
...e ancora... una donna e il suo gatto, i suoi occhi e il suo fascino.
Una realtà talmente collaudata che risulterebbe perfino banale soffermarcisi. Eppure di questa realtà non ne ho ancora abbastanza. Sento che come all'orizzonte il mare e il cielo si uniscono e diventano l'uno il prolungamento dell'altro, così vorrei perdermi nella profondità del primo e nell'immensità del secondo. Gli occhi di un gatto, il fascino di una donna.
Clic.
E fermare il tempo e godere di quel momento.
Clic.
Se la donna è anche una ladra di momenti, pittrice di verità e restauratrice di ricordi sbiaditi, allora in quegli scatti è cullato un segreto chiaro solo a chi sa guardare. Lei però è generosa e lo dona a tutti.
I limiti si sciolgono e si amalgamano agli attimi, completandoli... come su una tela in cui il bianco lascia spazio ai colori senza mai imporsi, ma divenendo parte del capolavoro.
Di smeraldo gli occhi di lei. Limpidi e luminosi, quasi di cristallo. Portano con sé di volta in volta una nuova storia. Storia che regala con candore... come fosse l'ultima: la pià bella.

Questo Cafè Littéraire è nato quasi un anno fa e in corso d'opera è cresciuto, si è evoluto ed ha preso una forma peculiare. Oggi è più maturo di ieri e conto che con il tempo possa divenire ancor più interessante o saporito. Come un buon vino, insomma!
Tempo Maestro saprà come rendere la strada impervia, ma ricca di soddisfacenti conquiste.
Aprire la mia porta a Francesca, lasciare che si accomodi sul divano e vederla giocare con le mie gatte è una di queste! Sulla sua tela ha saputo disegnare sogni e realtà, affacinandomi ogni volta per quanta profondità, quanto di sé ci aggiungesse. Quel pizzico di "tutto" che ci sta bene e chiude la settimana con un bel sorriso e qualcosa su cui riflettere.
Ma La gatta col piatto che scotta non è solo questo. E' anche arte. E' fotografia: quella che non nasconde segreti, ma che li scova e ce li porge.
Ho scelto Isabel Allende da abbinare a Francesca. Lascerò che sia questa autrice a spiegare di questa passione, meglio di quanto io non sappia fare. Voi trattenetevi giusto il tempo della lettura... ci son dei gatti che vi aspettano anche da lei, non bisogna farli attendere!


“Un oggetto o un corpo dall’aspetto comune, se osservati con vera attenzione, si trasformano in qualcosa di sacro. La macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo. La fotografia è un esercizio di osservazione e il risultato è sempre un colpo di fortuna. […] La macchina fotografica è uno strumento semplice, anche il più stupido può usarla, la sfida consiste nel creare attraverso di essa quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte. E’ una ricerca soprattutto spirituale. Cerco verità e bellezza nella trasparenza di una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una chiocciola sulla spiaggia, nella curva di una schiena femminile, nella consistenza di un vecchio tronco d’albero e anche in altre sfuggenti forme della realtà. Alcune volte, mentre lavoro su un'immagine nella mia camera oscura, fa la sua comparsa l’anima di una persona, l’emozione di un evento e l’essenza vitale di un oggetto, e allora il cuore mi trabocca di felicità e libero il pianto, non riesco a farne a meno”.

“Tutto ciò che esiste intesse una relazione, è parte di un rigoroso disegno; quel che a prima vista può sembrare un viluppo di casualità, alla minuziosa analisi della macchina fotografica rivela gradualmente le sue perfette simmetrie. Niente è casuale, niente è banale. [...] L’essenziale è spesso invisibile; è solo il cuore, e non l’occhio, a poterlo cogliere, ma la macchina fotografica a volte sfiora tracce di quella sostanza.”

Da Ritratto in seppia, pagg. 92 e 212, di Isabel Allende