Era stata in piedi tutta la notte ed aveva dovuto lavorare anche quel giorno. La mattina era passata lenta e nonostante avesse fatto di tutto per resistere, alla fine aveva ceduto e si era presa le ultime due ore di permesso per potere rincasare prima.
Non riusciamo a venir fuori, aiutaci!
Non poteva smettere di pensarci. Quella telefonata inaspettata della sera prima l'aveva allarmata non poco e sapendo di dovere lei stessa andare nella "tana del lupo" tanto valeva farlo in fretta, prima che fosse troppo tardi!
Ritornata a casa quindi, aveva preso le ultime cose, portato con sé la sua fidata amica - confidando nel fatto che sarebbe stato un aiuto prezioso - e si era avviata in largo anticipo per l'appuntamento.
Ritornata a casa quindi, aveva preso le ultime cose, portato con sé la sua fidata amica - confidando nel fatto che sarebbe stato un aiuto prezioso - e si era avviata in largo anticipo per l'appuntamento.
Era lì già da mezz'ora sperando di cavare un ragno dal buco, ma nulla. Quell'edificio era insondabile, non c'erano porte, né finestre aperte. Sebbene fosse di soli due piani sembrava impossibile scalarlo e comunque l'idea era stata scartata immediatamente (non aveva voglia di rischiare cadute rovinose e beccarsi altri punti, le bastavano quelli procuratisi la settimana prima!). Miss Grey dopotutto se ne stava lì acciambellata sul sedile del passeggero e non sembrava avere voglia di collaborare.
<<Diamine! Ti ho portato perché mi aiutassi, non perché te ne stessi tutto il pomeriggio a dormire. Ora vai in avanscoperta e trovami un buco dal quale entrare!>> fa per aprirle la portiera abbassandosi su di lei, poi aggiunge <<Sei un gatto, per la miseria!>> ed a queste ultime parole pronunciate con un sorriso il felino affusolato le dà una testatina di intesa e scompare alla sua vista scendendo dall'auto.
Consuelo aspetta i canonici cinque minuti prima di entrare in azione, poi senza troppi complimenti comincia a spogliarsi, mostrando la tutina alla Cat Woman che indossa sotto la camicia e i pantaloni. La sua però è verde scuro. Si lega i capelli, esce dall'auto acquattandosi ed in pochi secondi si dirige verso quello che sembra essere l'unico ingresso: un pozzo in disuso a qualche metro dalle mura perimetrali. L'aveva scorto poco prima dal finestrino e sembrava abbastanza nascosto perché nessuno lo notasse.
Con passo felpato e leggero punta verso il bosco in prossimità della villa, ancora qualche falcata ed il pozzo entra nel suo campo visivo. E' messo molto male, il bordo è scivoloso perché pieno di muschi, i mattoni grigi che lo compongono sono scheggiati e in alcuni punti stanno cedendo al peso del carrello con il secchio per l'acqua. E' un vero e proprio pozzo medievale sormontato da un arco in ferro battuto.
Ottimo! Quello mi verrà utile! pensa Consuelo senza perdersi d'animo.
Sotto la manica destra della tuta attillata porta un orologio particolare - uno dei suoi gioielli speciali, come ama definirli - dal quale tira fuori un laccio resistentissimo che aggancia per un'estremità all'arco di ferro del pozzo. Quindi preme un pulsante che sembra posizionato sul calcagno sinistro e con un rumore sordo come di velcro adesivo le suole delle sue scarpe diventano immediatamente a prova di arrampicata. La giovane si guarda intorno circospetta, un'ultima occhiata dentro verso il basso e con un salto acrobatico a testa in giù si lancia all'interno del pozzo comiciando la sua discesa verso l'ignoto.
Miss Grey intanto dopo essere uscita dall'auto ed essersi mossa per lo più sotto le vetture parcheggiate nell'enorme piazzale, decide di puntare ad una piccola apertura rivestita da una grata e poggiata quasi sul selciato alla sua altezza. E' un foro che dà certamente sulle cantine e che serve ad illuminarle. Con un balzo si muove in quella direzione quando un meraviglioso, nonché rarissimo esemplare di Loddigesia mirabilis dalla bicoda cobalto le passa davanti distraendola completamente.
Un'ultimo sforzo ed ora è dentro. Dopo avere disceso il pozzo, strisciato sui gomiti e sulla pancia seguendo il percorso dell'acqua, risalito una scala di pietra sotterranea malferma e scassinato una antica porta di legno chiusa con un lucchetto, Consuelo finalmente entra senza ulteriore fatica all'interno dell'edificio. Ciò che per prima cosa rapisce la sua attenzione è un intenso profumo di Chianti Classico DOCG. Il vino della sua terra le cui note floreali di mammole, giaggiolo, frutti rossi e spezie la portano letteralmente in estasi facendole dimenticare per un attimo il motivo per cui è lì.
Miss Grey saltella felice nel boschetto fresco, gira in tondo attorno al profumato faggio sui cui rami s'è posata la Loddigesia. Annusa, gratta, prova a saltare e si sente felice. Quel gioco le piace, non vorrebbe farne uno diveso ed è decisa a rimaner lì tutto il giorno a guardare l'elegante uccelletto muversi sinuoso. Poi all'improvviso il cicaleccio di due stupendi e coloratissimi Neophema chrysogaster, meglio conosciuti come Parrocchetti ventrearancio, la distrae nuovamente portandola con la fantasia in luoghi inimmaginabili.
Oramai paga delle leccornie dalle quali è circondata, Consuelo decide di venir via dal quella cantina dei sapori ed appena fuori dalla porta si riprende completamente maledicendosi per tutto il tempo perso. Un corridoio lungo dalle luci soffuse l'accoglie indicandole un'unica via d'uscita a destra. Si domanda curiosa come mai a quel punto ancora nessuno l'abbia scoperta. Procede a passo svelto lungo le pareti color mattone del corridoio alla fine del quale sale un'ultima rampa di scale fino all'uscita. Chiudendosi la porta alle spalle, si accorge con sgomento di essere ritornata all'ingresso della villa, solo che ora è dentro! Dall'altra parte della porta c'è parcheggiata la sua auto. In quella stanza non c'è che una serie di porte chiuse - salvo quella d'ingresso - che nemmeno i suoi arnesi più sofisticati hanno saputo scassinare. D'un tratto il suo orologio suona due piccoli bip a distanza ravvicinata: è il segnale che sta per scadere il tempo. Da lì a dieci minuti avrebbe dovuto presentarsi all'incontro per il Cafè Littéraire. Senza indugiare ulteriormente si lancia fuori e corre verso la sua automobile, sperando di non essere stata vista.
Distratta dal rumore di una porta che sbatte e vedendo una macchia verde scuro muoversi velocemente, Miss Grey a malincuore fa per abbandonare i pappagallini e gli uccellini colorati ed insegue la sagoma. In pochi balzi la raggiunge.
<<Sei qui!>> dice Consuelo ansimante per la corsa ed intenta a cambiarsi d'abito. Miss Grey risponde con un miagolio non troppo entusiasta.
<<Scoperto niente?>> continua, mentre si sistema i capelli. Un altro miagolio poco convinto.
<<Beh, nemmeno io! Abbiamo solo perso tempo ed ora è troppo tardi, anche se ad essere sincera non credo avremmo trovato qualcosa di interessante>> Consuelo fa in tempo a sistemarsi, che la sagoma di Roberta le si avvicina sorridente da lontano.
Preparata per l'imminente - ed a quanto pare innocuo - incontro, si dirige verso la padrona di casa, la quale con grande gioia le dice <<Consu, ti aspettavo!>> quindi l'abbraccia.
<<Ho portato il gelato e anche Miss Grey>> aggiunge lei un po' rossa in viso.
<<Mi hai salvato la giornata! Mi sentivo persa fino a poco fa! Andiamo, ti faccio strada!>> conclude Roberta.
<<Diamine! Ti ho portato perché mi aiutassi, non perché te ne stessi tutto il pomeriggio a dormire. Ora vai in avanscoperta e trovami un buco dal quale entrare!>> fa per aprirle la portiera abbassandosi su di lei, poi aggiunge <<Sei un gatto, per la miseria!>> ed a queste ultime parole pronunciate con un sorriso il felino affusolato le dà una testatina di intesa e scompare alla sua vista scendendo dall'auto.
Consuelo aspetta i canonici cinque minuti prima di entrare in azione, poi senza troppi complimenti comincia a spogliarsi, mostrando la tutina alla Cat Woman che indossa sotto la camicia e i pantaloni. La sua però è verde scuro. Si lega i capelli, esce dall'auto acquattandosi ed in pochi secondi si dirige verso quello che sembra essere l'unico ingresso: un pozzo in disuso a qualche metro dalle mura perimetrali. L'aveva scorto poco prima dal finestrino e sembrava abbastanza nascosto perché nessuno lo notasse.
Con passo felpato e leggero punta verso il bosco in prossimità della villa, ancora qualche falcata ed il pozzo entra nel suo campo visivo. E' messo molto male, il bordo è scivoloso perché pieno di muschi, i mattoni grigi che lo compongono sono scheggiati e in alcuni punti stanno cedendo al peso del carrello con il secchio per l'acqua. E' un vero e proprio pozzo medievale sormontato da un arco in ferro battuto.
Ottimo! Quello mi verrà utile! pensa Consuelo senza perdersi d'animo.
Sotto la manica destra della tuta attillata porta un orologio particolare - uno dei suoi gioielli speciali, come ama definirli - dal quale tira fuori un laccio resistentissimo che aggancia per un'estremità all'arco di ferro del pozzo. Quindi preme un pulsante che sembra posizionato sul calcagno sinistro e con un rumore sordo come di velcro adesivo le suole delle sue scarpe diventano immediatamente a prova di arrampicata. La giovane si guarda intorno circospetta, un'ultima occhiata dentro verso il basso e con un salto acrobatico a testa in giù si lancia all'interno del pozzo comiciando la sua discesa verso l'ignoto.
Miss Grey intanto dopo essere uscita dall'auto ed essersi mossa per lo più sotto le vetture parcheggiate nell'enorme piazzale, decide di puntare ad una piccola apertura rivestita da una grata e poggiata quasi sul selciato alla sua altezza. E' un foro che dà certamente sulle cantine e che serve ad illuminarle. Con un balzo si muove in quella direzione quando un meraviglioso, nonché rarissimo esemplare di Loddigesia mirabilis dalla bicoda cobalto le passa davanti distraendola completamente.
Un'ultimo sforzo ed ora è dentro. Dopo avere disceso il pozzo, strisciato sui gomiti e sulla pancia seguendo il percorso dell'acqua, risalito una scala di pietra sotterranea malferma e scassinato una antica porta di legno chiusa con un lucchetto, Consuelo finalmente entra senza ulteriore fatica all'interno dell'edificio. Ciò che per prima cosa rapisce la sua attenzione è un intenso profumo di Chianti Classico DOCG. Il vino della sua terra le cui note floreali di mammole, giaggiolo, frutti rossi e spezie la portano letteralmente in estasi facendole dimenticare per un attimo il motivo per cui è lì.
Miss Grey saltella felice nel boschetto fresco, gira in tondo attorno al profumato faggio sui cui rami s'è posata la Loddigesia. Annusa, gratta, prova a saltare e si sente felice. Quel gioco le piace, non vorrebbe farne uno diveso ed è decisa a rimaner lì tutto il giorno a guardare l'elegante uccelletto muversi sinuoso. Poi all'improvviso il cicaleccio di due stupendi e coloratissimi Neophema chrysogaster, meglio conosciuti come Parrocchetti ventrearancio, la distrae nuovamente portandola con la fantasia in luoghi inimmaginabili.
Oramai paga delle leccornie dalle quali è circondata, Consuelo decide di venir via dal quella cantina dei sapori ed appena fuori dalla porta si riprende completamente maledicendosi per tutto il tempo perso. Un corridoio lungo dalle luci soffuse l'accoglie indicandole un'unica via d'uscita a destra. Si domanda curiosa come mai a quel punto ancora nessuno l'abbia scoperta. Procede a passo svelto lungo le pareti color mattone del corridoio alla fine del quale sale un'ultima rampa di scale fino all'uscita. Chiudendosi la porta alle spalle, si accorge con sgomento di essere ritornata all'ingresso della villa, solo che ora è dentro! Dall'altra parte della porta c'è parcheggiata la sua auto. In quella stanza non c'è che una serie di porte chiuse - salvo quella d'ingresso - che nemmeno i suoi arnesi più sofisticati hanno saputo scassinare. D'un tratto il suo orologio suona due piccoli bip a distanza ravvicinata: è il segnale che sta per scadere il tempo. Da lì a dieci minuti avrebbe dovuto presentarsi all'incontro per il Cafè Littéraire. Senza indugiare ulteriormente si lancia fuori e corre verso la sua automobile, sperando di non essere stata vista.
Distratta dal rumore di una porta che sbatte e vedendo una macchia verde scuro muoversi velocemente, Miss Grey a malincuore fa per abbandonare i pappagallini e gli uccellini colorati ed insegue la sagoma. In pochi balzi la raggiunge.
<<Sei qui!>> dice Consuelo ansimante per la corsa ed intenta a cambiarsi d'abito. Miss Grey risponde con un miagolio non troppo entusiasta.
<<Scoperto niente?>> continua, mentre si sistema i capelli. Un altro miagolio poco convinto.
<<Beh, nemmeno io! Abbiamo solo perso tempo ed ora è troppo tardi, anche se ad essere sincera non credo avremmo trovato qualcosa di interessante>> Consuelo fa in tempo a sistemarsi, che la sagoma di Roberta le si avvicina sorridente da lontano.
Preparata per l'imminente - ed a quanto pare innocuo - incontro, si dirige verso la padrona di casa, la quale con grande gioia le dice <<Consu, ti aspettavo!>> quindi l'abbraccia.
<<Ho portato il gelato e anche Miss Grey>> aggiunge lei un po' rossa in viso.
<<Mi hai salvato la giornata! Mi sentivo persa fino a poco fa! Andiamo, ti faccio strada!>> conclude Roberta.
*** * *** * ***
Nel tempo libero faccio il Gatto vi augura buone vacanze e torna a settembre. Miu e Mia ringraziano per la presenza tutti coloro che sono passati a lasciare un saluto, un bacio e più spesso un abbraccio. Siamo commossi da tanto affetto e ogni giorno non ci sembra vero!
Anche il Cafè Littéraire si prende una pausa virtuale, in pentola bollirà sempre qualcosa ed è sempre bene non perdersi cosa accade Parallelamente!
Buona estate, buon mare e buona montagna a chi va, buona città a chi resta e buona vita a tutti!
Miu, Mia, MamiR e PapiF
NOTA: I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi
raccontati sono frutto della fantasia dell'autore, pertanto eventuali
riferimenti a fatti e/o persone (laddove non specificato e se già in
pertinenza richiesto agli interessati) è puramente casuale. Questo testo
è di proprietà dell’autore ed è protetto dalla legge sul diritto
d’autore n.633/1941 e successive modifiche. Come da disclaimer presente
in "Nel tempo libero faccio il Gatto" ne è vietata ogni riproduzione,
copia, pubblicazione o redistribuzione totale o parziale previa
richiesta all'autore stesso.