mercoledì 16 dicembre 2015

Analisi giorno 2 - Se il gatto dà di matto

Focalizziamoci su sua sorella.

Dobbiamo proprio?

Beh sì, se non riesce ancora a parlare dei suoi genitori.

Ok, allora mia sorella.
Sì, lei... insomma lei... lei è così. All'inizio non si rende conto e questo stato permane fino al punto di rottura, quando poi d'un tratto capisce. E sa cosa accade quando mia sorella non mangia da più di tre ore? No, non può immaginarlo... certo che no!

Quindi?

...quindi si immagini un matto affamato chiuso in una stanza. Ora immagini che quel matto sappia dove c'è da mangiare, ma non riesca ad arrivarci da solo...

Sì... ehm.. certo!

Ecco!  Il matto darà di matto sbattendo finanche la testa sul muro pur di avere la sua razione, no?
Così è stato per mia sorella... il Ratto! Ha capito che loro non sarebbero ritornati ed alla fine ha cominciato a lanciarsi in direzione dei pensili che contengono le crocche... oh mamma... è stato uno spettacolo raccapricciante...

Immagino, immagino. Vorrebbe per caso tornare al punto principale?
I suoi genitori.

Io non lo so. So che mi hanno profondamente ferita.

Cosa hanno fatto per ferirla a questo modo?

...

Coraggio, non abbia paura.

Beh, loro innanzitutto... hanno tradito la mia fiducia! Ecco l'ho detto!

In che modo i suoi genitori hanno tradito la sua fiducia?

E' tutto concatenato, negli atteggiamenti, nelle azioni, nei modi e anche in ciò che dicono. Loro mentono... no, che dico... loro adducono sibilline motivazioni alle loro mancanze. Loro nascondono i fatti lasciandoci nella assoluta sofferenza. Completamente sole.

Ma cosa hanno fatto per renderla così astiosa?

Ci hanno lasciate da sole.

Sì, ma questo capita sovente, se non sbaglio!

Per 12 ore.

Ma forse era accaduto qualcosa... qualcosa di grave...

Grave? GRAVE???
Senta, lei sta giocando con il fuoco ed io non sono sicura di volere andare avanti... e non le ho ancora detto esattamente qual è stata la loro mancanza!

C'è dell'altro, quindi! Ma non fa nulla, ci aggiorneremo alla prossima seduta!

martedì 8 dicembre 2015

Analisi giorno 1 - il "fatto"

E mi dica... Lei è rimasta al buio, alla fine?

Sì sì, certo! Al buio!

E si trovava da sola quando è accaduto il "fatto"?

No, non ero sola... come le dicevo mi trovavo in presenza di mia sorella... il Ratto!

Ho capito! E sua sorella ha mostrato segni di cedimento?

Se per cedimento può andar bene correre come una pazza per casa, rovesciando il rovesciabile... sì, ha avuto una sorta di cedimento.

Bene! Mi è tutto chiaro. Ora però dobbiamo focalizzare la nostra analisi sui motivi che l'hanno portata qui: i suoi genitori.

No, no non sono pronta per parlare del "fatto".

Va bene... rispetterò i suoi tempi, ma proviamo a ricapitolare gli accadimenti, le sarà d'aiuto per provare a trovare la forza di dire ciò che non riesce.

Sì, ok... posso farcela.

Cominciamo da principio. I suoi genitori sono usciti di mattina, molto presto, promettendo che sarebbero rientrati prima di pranzo, giusto?

Sì, giusto.

Bene. Lei cosa ha fatto nell'attesa?

Beh, ho fatto quel che faccio di solito... ho dormito.

Fantastico. E quando ha cominciato a sentire un certo languore?

Ecco... io... insomma già verso le 11 cominciavo a sentire appetito, ma mai avrei immaginato che invece... invece...

...continui...

No! Non ce la faccio...

Non si preoccupi, può accedere. E' tutto normale. Ci sono io a sorreggerla: il suo analista.
A me può dire tutto ciò che possa alleggerirla... non si trattenga! Si fidi.

Ok... allora alle 11, come dicevo, provavo già appetito, ma come chi mi conosce sa, io non sono una che si lamenta... così ho provato a distrarmi, ma mia sorella, il Ratto, continuava con quella litania ed allora io non ce l'ho fatta... la pressione era troppa, volevo scappare, volevo urlare - e l'ho fatto e non me ne pento - poi però ho sentito il dovere di mantenere la calma. Sa, io sono la maggiore e devo dare il buon esempio. Con il passare del tempo però mi sono resa conto di non potercela fare... non posso farcela... non ce la faccio... no, no, non posso continuare... le chiedo perdono...

Non si scusi. Non fa nulla, non tentiamo di affrettare i tempi, arriverà il momento del coraggio, oggi dobbiamo solo essere orgogliosi dei progressi fatti. E poi è scaduto il tempo. La aspetto la prossima settimana, quando - sono sicuro - riuscirà a raccontare qualcosa in più.