sabato 7 settembre 2013

Mia Sorella - Parte II

Naturalmente non andare avanti se non hai letto la prima parte!

E' accaduto tutto così in fetta che ho fatto fatica a focalizzare la scena.
La porta del corridoio si spalanca e un odore nauseabondo mi assale, sono quindi nel pieno dello stordimento, quando vedo un topo peloso beige impegnato in quello che sembra essere (ho pensato prontamente) il suo ultimo pasto: perché di lì a poco mi sarei occupato di lui. Contemporaneamente le note di fondo dell'aria viziata mi dicono che in quella stanza c'è anche del cibo buono... quindi vado alla ricerca di quest'ultimo (in fondo era dalla mattina che non mangiavo nulla) e lo focalizzo nella ciotola del ratto. Capisco quindi che il ratto non è un ratto, bensì un intrusissimo gatto. Spalanco gli occhi e l'istinto ha la meglio. Senza controllo comincio a ringhiare come un cane (non amo i cani ma sento di avere con loro delle affinità) e con passo felpato da gatto mi avvicino al ratto... pardon, al gatto. Furente capisco che lui sta mangiando ed io invece no, così, continuando a ringhiare, mi avvicino all'estraneo, faccio coda grossa e (a questo punto spero che la Corte possa accettare le mie più sentite scuse, so di aver sbagliato) ficco la testa nel suo piatto rubandogli la scena e le crocchette. So che questo atteggiamento è deprecabile, ma signori, non solo avevo fame, ma c'era anche un felino dalle sembianze ratte che invadeva la mia casa, il mio territorio, la mia terra, mangiava dalla mia ciotola e beveva la mia acqua. Non ero lucida. Mi sono lasciata sopraffare dalla cieca rabbia.

...continua...

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